COMUNICATO/APPELLO - (dopo le elezioni del febbraio 2013)


Le associazioni, reti e movimenti aderenti all’Accordo di azione comune per la democrazia paritaria si felicitano del fatto che, per la prima volta nella storia della Repubblica, il trenta per cento degli eletti nel nuovo parlamento siano donne, e tra esse, molte giovani: in dettaglio (salvo aggiornamenti dovuti alle opzioni) 86 elette al Senato ( 27,3%) e 191 alla Camera (35%).


Desta però preoccupazione che ciò avvenga in un quadro di grande incertezza politica dovuta alla mancanza di maggioranza al Senato della coalizione  giunta prima alla Camera dei Deputati, col rischio di una breve durata della legislatura e che, perciò, le elette non siano poste in condizione di esercitare l’azione di rinnovamento di cui potrebbero essere protagoniste.


Le firmatarie dell’accordo chiedono che, comunque, si tenga conto della  accresciuta presenza femminile e che, perciò, vengano assegnati alle donne posti di responsabilità e di potere nelle Presidenze delle Assemblee, delle Commissioni e delle Giunte parlamentari e ritengono che, poiché si dovrà  in ogni caso procedere alla elezione del Capo dello Stato, si possa avanzare la proposta di eleggere una donna alla Presidenza della Repubblica. Esse chiedono altresì che la metà dei ministri del Governo che comunque dovrà  costituirsi siano donne.
Le firmatarie dell’accordo ritengono che la pressione esercitata dai movimenti delle donne che operano nella società civile, in particolare da quelle riunite nell’Accordo, abbia contribuito a convincere le formazioni politiche scese in campo in questa competizione elettorale della necessità di mettere donne in lista per dimostrare che si voleva operare un rinnovamento del ceto dirigente.


Tuttavia non si può ignorare la circostanza che, in gran parte, la accresciuta presenza delle donne in Parlamento sia (malgrado alcuni partiti siano ricorsi a primarie per la scelta dei candidati o alla loro designazione tramite il Web) più il risultato di un processo di cooptazione e di scelta compiuta dai maschi, anche grazie alla legge elettorale vigente, che non a una vera elezione. Se ne trova conferma nel risultato, meno soddisfacente, ottenuto dalle donne nelle elezioni del Lazio, della Lombardia e del Molise: il 18% nel Lazio, il  18,75% in Lombardia, due sole donne elette in Molise.  Gran parte delle elette provengono dai “listini” del Presidente: è dunque evidente che è urgente introdurre, in tutte le elezioni in cui si vota con preferenza, la doppia preferenza di genere.


Le firmatarie dell’Accordo chiedono che in ogni caso il nuovo Parlamento:


-  metta mano subito alla modifica della legge elettorale introducendo “regole elettorali women friendly” che, quali che sia il metodo elettorale adottato,  prevedano norme di garanzia per la presenza delle donne nelle liste e per assicurare parità di opportunità per essere elette e che raccordi i rimborsi elettorali  (sia pur adeguatamente ridotti) alla percentuale di donne elette;
- una legge che regoli il sistema dei partiti secondo l’articolo 49 della Costituzione, prevedendo anche norme per la parità di genere negli organi politici, in particolare quelli incaricati della selezione delle candidature.    
-  norme di trasparenza e di riduzione dei costi delle campagne elettorali     
Le firmatarie dell’accordo chiedono ai  neoleletti  Presidenti del Lazio, della Lombardia e del Molise  di comporre giunte con il 50% di donne e di pronunciarsi per una modifica delle leggi elettorali regionali, che introducano la doppia preferenza di genere.

Le firmatarie:
1. NOI RETE DONNE  
2. AFFI - ASSOCIAZIONE FEDERATA FEMMINISTA INTERNAZIONALE
3. SE NON ORA QUANDO            
4. AGI (Ass. Giuriste Italiane – sez. romana)                                                                                                          
5. AIDOS
6. ANDE
7. ASPETTARE STANCA
8. ASSOCIAZIONE ALMA CAPPIELLO
9. ASSOCIAZIONE BLOOMSBURY
10. ASSOCIAZIONE DONNE BANCA D’ITALIA
11. ASSOCIAZIONE NOID TELECOM
12. ASSOLEI
13. CENTRO ITALIANO FEMMINILE
14. CONSULTA DONNE DI COLLEFERRO
15. COORDINAMENTO ITALIANO LOBBY EUROPEA DELLE DONNE
16. COORDINAMENTO NAZIONALE DONNE ANPI
17. COMMISSIONE DIRITTI E PARI OPPORTUNITÀ ASS.NE STAMPA ROMANA
18. CORRENTE ROSA
19. CRASFORM Onlus
20. DONNE CHE SI SONO STESE SUI LIBRI E NON SUI LETTI DEI POTENTI
21. DONNE E INFORMAZIONE
22. DONNE IN QUOTA
23. DONNE IN RETE PER LA RIVOLUZIONE GENTILE
24. FIDAPA
25. FILOMENA
26. FONDAZIONE ADKINS CHITI – Donne in musica
27. FONDAZIONE NILDE IOTTI
28. GIO (Osservatorio studi di genere, parità e pari opportunità.)
29. GIULIA (Giornaliste Unite Libere Autonome)
30. ILCORPO DELLE DONNE- BLOG di Lorella Zanardo
31. IL PAESE DELLE DONNE
32. INGENERE
33. LA META’ DI TUTTO
34. LE NOSTRE FIGLIE NON SONO IN VENDITA
35. LIBERA DONNA –ROMA
36. LIBERE TUTTE - Firenze
37. LUCY E LE ALTRE
38. MOUDE (Movimento Lavoratrici dello spettacolo)
39. MOVIMENTO ITALIANO DONNE PER LA DEMOCRAZIA PARITARIA
40. NOI DONNE
41. NOIDONNE 2005 - Sassari
42. PARIMERITO
43. PARI O DISPARE
44. PROFESSIONAL WOMEN’S ASSOCIATION
45. RETE ARMIDA
46. RETE PER LA PARITA’
47. SOLIDEA
48. TAVOLA DELLE DONNE sulla violenza e sulla sicurezza nella città di Bologna
49. UDI
50. USCIAMO DAL SILENZIO
51. WOMEN IN THE CITY



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